Anno 1843, seguendo l’esempio di Viareggio, Rimini inaugura il suo primo stabilimento balneare chiamandolo “Stabilimento dei Bagni Marittimi”.
È l’inizio di un’avventura unica che quest’estate compie 180 anni, e che il comune ha deciso di celebrare con una mostra interamente organizzata sulle proprie spiagge.
L’esposizione intitolata “Tutti al Mare” coprirà 2 chilometri e mezzo di costa, tra il bagno 47 e il bagno numero 100 e resterà in mostra fino al 31 agosto.
Sarà un viaggio nella memoria diviso in 8 capitoli e formato da un centinaio di installazioni con testi, immagini e manifesti pubblicitari di ogni epoca.
Tutta la storia del turismo balneare sarà ripercorsa a cominciare appunto dai primi stabilimenti arrivati a Rimini già prima dell’unità d’Italia. La vera svolta arriverà però soltanto tra gli anni Cinquanta e Sessanta del ‘900, quelli del boom economico in cui le vacanze estive diventarono una possibilità per tutte le famiglie italiane.
Un intero capitolo della mostra è invece dedicato al senso del pudore, diventato un problema per la morale italiana dopo che nel 1946 il designer francese Louis Réard ideò il bikini. Il due pezzi, simbolo dell’emancipazione femminile, iniziò a spopolare nonostante le multe riservate dalla polizia dell’epoca a chi lo indossava.
L’inaugurazione è stata per il Comune di Rimini anche l’occasione per rimarcare la propria candidatura al ruolo di Capitale Italiana della Cultura 2026, ma vuole essere anche un punto di ripartenza verso un futuro più florido, dopo che i primi mesi della stagione turistica hanno risentito pesantemente dei danni provocati dall’alluvione.
Nel video Mauro Vanni presidente della Cooperativa Bagnini Rimini Sud
