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Comitato commercianti: reazioni dalle categorie

19 set 2005
Comitato commercianti: reazioni dalle categorie
Sconcertati. Così si sentono i rappresentati delle organizzazioni del commercio, il giorno dopo la presa di posizione del gruppo di operatori di Serravalle e Dogana riuniti in un comitato che ha, come primo obiettivo, correggere la legge sul commercio prima che vada al voto. 10 imprenditori, delle aziende più importanti della zona, si sono detti più preoccupati dalle ultime modifiche al provvedimento legislativo che dalla nascita dell’ipermercato Le Befane. 'Vorremo capire e magari confrontarci con questo comitato - commenta il Presidente dei commercianti Marco Arzilli - sottolineando che anche Usc, Osla e Usot sono contrari a un decreto che rinvia tutto di 12 mesi. La nostra richiesta - sottolinea - era che fosse contemporaneo alla legge sul commercio'. 'Non capisco il contesto - aggiunge Gianfranco Ugolini -. Esistono delle associazioni per portare avanti queste richieste'. I punti che hanno visto sempre contrari Usc e Usot riguardano la questione degli spacci aziendali nelle zone produttive e l’apertura delle licenze ai non residenti 'perché crediamo – dicono Arzilli e Ugolini - che prima si debba potenziare la nostra forza di impresa attraverso incentivi di natura fiscale ed economica'. Le tre associazioni hanno chiesto di verificare, entro 2 anni, lo stato delle cose per una eventuale revisione del provvedimento.
'Certo è - sottolinea Marco Arzilli - che la legge sul commercio non deve essere una operazione immobiliare'. 'Il lavoro che le associazioni hanno portato avanti - ricorda Ugolini - sta dando i suoi frutti. Da 27 tabelle siamo arrivati ai food e non food come in Italia, dando agli operatori la possibilità di aprire un secondo esercizio con la stessa licenza'. Dall’estero il presidente dell’Osla, Paride Bugli, ribadisce che la scelta di rinviare a decreti legge lascia sempre dei vuoti. 'Sulla proposta di legge del Segretario Felici - aggiunge - non vogliamo passi indietro. La conservazione non serve a nulla. L’Osla è pronta a ragionare sulle licenze ai non residenti - aggiunge Bugli - sapendo bene che è un discorso da prendere con le pinze, ma con la consapevolezza che dietro le perplessità c’e’ chi fomenta preoccupazioni per mantenere il protezionismo'.

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