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Giornata nera per le Borse, il sindacato: "Risposta politica di sistema"

16 ott 2008
Sconforto
Sconforto
Un'altra seduta nera per le Borse europee che, dopo il tonfo di mercoledì, hanno bruciato i guadagni messi a segno dal maxi-rimbalzo di lunedì e martedì. A spingere al ribasso gli indici, i timori di una recessione economica globale, supportati anche dai dati negativi diffusi dagli Stati Uniti, mentre il prezzo del petrolio è sceso sotto i 70 dollari al barile.
A Milano il Mibtel ha perso il 5,75%. In profondo rosso anche le altre piazze: Parigi -5,92%, Francoforte -4,91%, Londra -5,35%, Zurigo -3,26%, Madrid -4,11%. I listini europei avevano aperto la seduta già in pesante ribasso in scia al crollo di mercoledì di Wall Street e delle Borse asiatiche in mattinata, con l'indice Nikkei che ha chiuso a -11,41%, il peggior calo dal 1987.
Il rapporto della Federal Reserve pubblicato mercoledì sera ha alimentato nuovi timori, dipingendo un quadro per l'economia americana di profonda debolezza. Le Borse europee avevano cercato di ridurre le perdite nel corso della seduta ma i nuovi dati macro Usa, con la Borsa di New York virata in rosso, hanno stoppato ogni tentativo di recupero. E davanti alla crisi finanziaria mondiale il sindacato europeo chiede una “risposta politica di sistema”.
Donatella Zanotti e Marco Beccari presenti ai lavori, affermano che la preoccupazione principale è per il cortocircuito che si sta innescando tra economia finanziaria ed economia reale. In concreto la confederazione europea dei sindacati chiede una nuova architettura di regole che copra non solo il settore bancario ma anche il sistema finanziario parallelo. Dovrà farsi strada, dicono, la trasparenza dell’informazione e un principio di precauzione per proibire i prodotti finanziari più rischiosi.

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