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Per la prima volta una delegazione sammarinese a Roma per l’Assemblea Nazionale dei commercialisti italiani

27 mag 2011
Il Presidente Marino Albani ed il vicesegretario Monica Leardini dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, accompagnati da Massimo Tumietto, segretario della Fondazione dei Commercialisti della Repubblica di San Marino, hanno partecipato in delegazione all’Assemblea Nazionale annuale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili italiani tenutasi a Roma mercoledì 25 maggio 2011 scorso, su invito del Presidente del Consiglio Nazionale italiano dott. Claudio Siciliotti.
L’Assemblea Nazionale, costituita dai membri dei consigli direttivi dei 143 ordini locali di tutte le regioni italiane, cui fanno capo oltre 112.000 iscritti, rappresenta il più importante evento dell’anno per i commercialisti italiani, che si riuniscono per esprimere i più importanti orientamenti della categoria sulla realtà interna ma soprattutto sulle materie di interesse della professione e, nel contempo, costituisce il momento più appropriato per richiedere al mondo politico, sia al governo che all’opposizione, sempre presenti all’Assemblea, la condivisione di interventi e riforme legislative.
L’Assemblea ha visto la presenza di almeno 2.000 professionisti e di numerosi autorevoli ospiti, tra i quali hanno preso la parola il Ministro della Giustizia Angelino Alfano, il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, i Sottosegretari Luigi Casero e Alberto Giorgetti (Economia) e Alfredo Mantovano (Interni), il Responsabile economico del Partito Democratico Stefano Fassina, il Presidente dell’API Francesco Rutelli, il Presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria, Daniela Gobbi.
In apertura dei lavori, prima di affrontare un discorso denso di contenuti e di forte appeal mediatico, il Presidente Siciliotti ha pubblicamente salutato la delegazione dei commercialisti sammarinesi e comunicato alla platea che il Consiglio Nazionale italiano ha avviato una proficua, concreta e professionale collaborazione tra i due Ordini, che dal 1° marzo portano finalmente lo stesso nome, in virtù dell’unificazione anche a San Marino tra
dottori e ragionieri. Significativo ed emozionante l’applauso dei 2.000 presenti che è seguito alle parole del loro Presidente. Durante la giornata la nostra delegazione ha poi avuto cordiali incontri con il Presidente Siciliotti ed i suoi principali collaboratori, ma ha anche approfondito le amichevoli relazioni con il Presidente Piccioni e la rappresentanza dell’Ordine di Rimini, con cui si è concordemente ribadita la volontà di interagire al fine di migliorare la conoscenza reciproca, di organizzare insieme eventi formativi, di verificare la possibilità di sinergie, nonché di confrontarsi sulle problematiche comuni della professione specie nell’ambito locale.
La delegazione dei commercialisti sammarinesi si è dichiarata assolutamente e pienamente soddisfatta delle relazioni instaurate, degli obiettivi comuni individuati e degli impegni reciprocamente assunti con i colleghi italiani a livello nazionale e locale: il rapporto di colleganza e di collaborazione che si sta consolidando con i colleghi italiani rappresenta un fattore vitale e positivo per i commercialisti sammarinesi, dal quale si possono ricevere solo effetti benefici per la professione e gli accrediti internazionali. L’ordine dei commercialisti sammarinesi è tuttavia consapevole che la strada da percorrere con i colleghi italiani richiede costanza ed impegno, che tante sono le attività da svolgere per raggiungere gli obiettivi, mentre sono poche le risorse, umane ed economiche, di cui si dispone. Ciò nonostante il Consiglio dell’ordine sammarinese è già concretamente e fortemente impegnato a procedere sulla strada intrapresa per il raggiungimento degli scopi e dei risultati che si è prefissato, guidando i 122 commercialisti sammarinesi verso traguardi forse ambiziosi, ma nell’interesse della categoria e soprattutto del Paese. Per dimostrare che lo slogan “I Commercialisti: utili al Paese” non è retorica mediatica.

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