
Già affrontati nei primi 5 giorni dossier di peso: Banca Centrale, Sanità; l'ok unanime alla Commissione Speciale per le Riforme istituzionali. Senza contare il “pacchetto” di Istanze d'Arengo esaminato venerdì; ed un robusto numero di nomine. Una montagna da scalare, però, per i Consiglieri, l'ultimo giorno della Sessione.
Si ripartirà dalla votazione di una lunga teoria di ordini del giorno presentati – specie dalle Opposizioni - negli ultimi mesi; e dagli ambiti più disparati: dallo sviluppo economico alla sicurezza, dalla transizione energetica alla formazione universitaria. E' il problema del cosiddetto “smaltimento dell'arretrato”, che si fa sentire in ogni Legislatura, specie nel primo tratto. E che si riflette in particolare sul consistente numero di decreti delegati da esaminare. Solo 2 – di quelli scorporati - erano stati ratificati giovedì, in notturna, prima della sospensione del Comma. Ne resterebbero 24; fra questi provvedimenti certo non irrilevanti come quelli afferenti a riorganizzazione e fabbisogno nella PA e nel Pubblico allargato.
Difficilmente si riuscirà ad andare oltre, nell'unica seduta – mattutina – di lunedì. Prevedibile allora rimangano inevasi una serie di comma di rilievo. Ad esempio progetti di legge in prima lettura; come quello sulle norme riguardanti la cittadinanza per naturalizzazione; quello sull'ICEE: strumento atteso da lungo tempo, per un'applicazione equa ed efficace delle politiche di sostegno dello Stato. Da segnalare anche il PdL di modifica ad una norma costituzionale del 2021, che qualora approvato offrirebbe fra le altre cose al Consiglio Giudiziario la possibilità di rinnovare il mandato all'attuale Dirigente del Tribunale.
E poi il riferimento del Segretario Beccari sul percorso di riconoscimento dello Stato di Palestina; l'approvazione del Piano energetico, e così via. Tutto ciò probabilmente slitterà a prossime Sessioni, vista l'esiguità del tempo residuo.