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Il Governo decide di rinegoziare, senza rincari, la convenzione parcheggi

29 giu 2009
Congresso di Stato
Congresso di Stato - Il Governo decide di rinegoziare, a costo zero, la convenzione parcheggi.
Le ipotesi erano tre. Rescindere l’accordo con Simpar, lo Stato come unico gestore, rinegoziare l’accordo. In questi tempi di crisi si è scelta l’ultima opzione, per non esporre lo Stato ad un impegno economico che il Governo ha quantificato in “decine di milioni di euro”.
Fissato a costo zero, e alla stima del 2008, l’aumento annuale Istat che lo Stato deve garantire.
La società di gestione ha anche rinunciato al diritto di prelazione e costruzione – che l’accordo le garantisce – per il nuovo parcheggio dell’ospedale e l’Eccellentissima Camera si è riservata la facoltà di porre fine alla convenzione, a scadenza annuale.
Sul tavolo del Governo anche la vicenda “Licenziopoli”. Dall’indagine giudiziaria, secondo Marco Severini, sarebbero emerse gravi irregolarità da parte di uffici dello Stato e di coloro che dovevano controllare ma non lo hanno fatto.
L’Esecutivo non commenta la vicenda giudiziaria, ma il Segretario all’Industria anticipa la delibera che dà l’indirizzo interpretativo di due provvedimenti finora in contrasto tra loro. “La legge di bilancio - spiega Marco Arzilli - andava a modificare la legge sulle società”. Adesso all’Ufficio Industria spetta la sospensione delle licenze e l’eventuale comunicazione di reato alla Magistratura. Revocarle, invece, è compito del Congresso di Stato. “Un buon legislatore - dice Arzilli - deve saper aggiustare il tiro quando le cose non vanno. Qui invece, sono trascorsi 5 anni. Un tempo troppo lungo” conclude. “C’è stata leggerezza”.

Sonia Tura

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