Domenica, alle 12, la VL Pesaro riceve Torino per una sfida tra ultime da non sbagliare e Matteo Boniciolli sa che tempo per i convenevoli non ne ha. Il coach triestino torna in Serie A dopo 8 anni spesi tra Kazakistan – 2 scudetti col BK Astana e Nazionale – e Fortitudo Bologna, presa in un buco nero e riportata in A2. Fuori da un pezzo ma sul pezzo, come sempre, per grinta, forza e franchezza, qualità che, nel presentarsi, non risparmia. "Le ultime partite praticamente non sono state giocate - dice Boniciolli - intanto bisogna giocarla e riconoscere che gli avversari sono bravi, hanno un roster importante, hanno anche loro subito da poco la scossa di un cambio di allenatore significativo, perché Larry Brown è una leggenda del basket mondiale. Son qua per far giocare la squadra, dare energia ed entusiasmo e togliere un po' di nebbia dalla testa dei giocatori, che inevitabilmente cresce quando le prestazioni si succedono così negativamente". Visto il momento, l'approccio non sarà morbidissimo: "In questo momento, passatemi il termine, il politically correct non funziona tanto. Capita di trovarsi in un momento di difficoltà e bisogna essere lucidi e molto determinati".
Per le mani si ritrova una squadra indecifrabile: 3 vittorie convincenti a novembre e da allora 6 ko, tre dei quali senza nemmeno provare a difendersi. Incredibile la forbice tra i migliori, in cima alle statistiche medie della A, e gli altri. Blackmon e McCree 2° e 3° tra i marcatori, Mockevicius 1° nei rimbalzi, 4° nei tiri da due e 5° per valutazione, Artis e ancora Blackmon 3° e 4° nei recuperi. Per contro, l’apporto del resto della rosa è vicino allo zero. " L'impressione è quella di un gruppo di stranieri di talento che ha prodotto saltuariamente buone prestazioni e un gruppo di italiani sicuramente non di primissima fascia - l'onesto e severo giudizio del coach - gli italiani qui a Pesaro hanno la grande occasione di giocare in una grande città di basket, con un impianto straordinario, davanti a un pubblico competente per un grande obiettivo, quello di tenere questa società in A1. Mi auguro che rispondano tanto quanto i loro compagni stranieri, perché qua non ci sono uno spogliatoio per italiani e uno per gli stranieri, c'è una squadra di basket che cerca di fare il meglio possibile".
RM
Nel servizio le parole di Matteo Boniciolli, coach VL Pesaro.
Per le mani si ritrova una squadra indecifrabile: 3 vittorie convincenti a novembre e da allora 6 ko, tre dei quali senza nemmeno provare a difendersi. Incredibile la forbice tra i migliori, in cima alle statistiche medie della A, e gli altri. Blackmon e McCree 2° e 3° tra i marcatori, Mockevicius 1° nei rimbalzi, 4° nei tiri da due e 5° per valutazione, Artis e ancora Blackmon 3° e 4° nei recuperi. Per contro, l’apporto del resto della rosa è vicino allo zero. " L'impressione è quella di un gruppo di stranieri di talento che ha prodotto saltuariamente buone prestazioni e un gruppo di italiani sicuramente non di primissima fascia - l'onesto e severo giudizio del coach - gli italiani qui a Pesaro hanno la grande occasione di giocare in una grande città di basket, con un impianto straordinario, davanti a un pubblico competente per un grande obiettivo, quello di tenere questa società in A1. Mi auguro che rispondano tanto quanto i loro compagni stranieri, perché qua non ci sono uno spogliatoio per italiani e uno per gli stranieri, c'è una squadra di basket che cerca di fare il meglio possibile".
RM
Nel servizio le parole di Matteo Boniciolli, coach VL Pesaro.
Riproduzione riservata ©