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Striscione esposto prima della finale di Supercoppa femminile: il giudice ammonisce le calciatrici

2 ott 2015
Striscione esposto prima della finale di Supercoppa femminile: il giudice ammonisce le calciatriciStriscione esposto prima della finale di Supercoppa femminile: il giudice ammonisce le calciatrici
Striscione esposto prima della finale di Supercoppa femminile: il giudice ammonisce le calciatrici - Di certo passerà alla storia come la partita con il maggior numero di ammonizioni.
Di certo passerà alla storia come la partita con il maggior numero di ammonizioni. E' quello che alla fine resta dopo la decisione del giudice sportivo, che letto il referto del direttore di gara ha deciso di sanzionare tutte le calciatrici dell'Agsm Verona e del Brescia con l'ammonizione per aver esposto uno striscione prima della finale di Supercoppa Italiana. Le calciatrici italiane sono in stato di agitazione, a rischio è l'inizio del campionato di serie A previsto per sabato 17 ottobre. “Ci sono punti da conquistare che valgono più di quelli in classifica”, questo lo striscione esposto prima della finale dalle 22 calciatrici. Tutte dunque in diffida, tranne Michela Ledri e Barbara Bonansea, squalificate per un turno per il giallo preso durante la gara, che si somma a quello del giudice sportivo. Alla base, si legge nel comunicato, il fatto di non aver chiesto la preventiva autorizzazione. Multate anche le due società con ammende di 50 euro ciascuna. Sulla situazione è intervenuto Damiano Tommasi. Il presidente dall'Assocalciatori italiana ha confermato il sostegno alle calciatrici che, oltre alla maggiore considerazione, richiedono anche interventi in merito a temi come il vincolo sportivo, gli accordi economici pluriennali e il fondo di garanzia.
L'Italia è uno dei pochi paesi, di quelli che qualificano squadre alla Champions League femminile, ad avere ancora un campionato dilettantistico. Proprio Verona e Brescia giocheranno la prossima settimana i 32esimi di finale, rispettivamente contro gli austriaci del San Polten e il Liverpool. Qualche piccolo passo in questa stagione è stato fatto, con le prime squadre legate a club maschili. L'unica ad avere una squadra in serie A maschile e femminile è la Fiorentina, e l'introduzione di una regola che impone ai club di A e B di avere una squadra giovanissime. Tornando alla squalifica, la curiosità resta sul fatto che in occasione della finale di Coppa Italia tra Brescia e Tavagnacco, le calciatrici furono protagoniste di una protesta al termine della gara, si rifiuturano di farsi premiare dai dirigenti federali, ma nessuno venne punito. E' certo che sul piano regolamentare, ci siano gli estremi per la decisione presa dal giudice sportivo, anche se l'iniziativa delle calciatrici trova nella sostanza l'appoggio di tutto il movimento in rosa.

Elia Gorini

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