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L’Università di San Marino al lavoro su una piattaforma che utilizza l’intelligenza artificiale per prevenire la diffusione di minacce biologiche come il Coronavirus

16 mar 2020
L’Università di San Marino al lavoro su una piattaforma che utilizza l’intelligenza artificiale per prevenire la diffusione di minacce biologiche come il Coronavirus

L’Università degli Studi della Repubblica di San Marino sta dando il suo contributo nello sviluppo di una piattaforma in grado, grazie all’analisi di informazioni provenienti da siti web e social network come Facebook e Twitter, di segnalare con tempestività la propagazione di malattie trasmissibili come il Coronavirus COVID-19, rendendo così possibili gli opportuni interventi per prevenire la diffusione del contagio. Ad annunciarlo è il direttore del Centro di Formazione sulla Sicurezza dell’Ateneo sammarinese, Roberto Mugavero: “Il progetto - spiega l’accademico - ha consentito lo sviluppo di una sistema in grado di identificare in anticipo sia le informazioni la cui evidenza non è ancora immediata, sia i dati che si rischia di considerare inesistenti semplicemente per l’impossibilità di sviluppare efficaci attività di ricerca, correlazione e verifica, soprattutto su grandi volumi di informazioni”. In sintesi, il sistema si basa sulla ricerca di una serie di ‘elementi chiave’ che possono indicare se in una determinata area sono presenti evidenze di un evento anomalo. Nel caso biologico, si tratta di sintomi o indicatori che, quando rilevati, suggeriscono di approfondire la situazione: se per esempio molte persone nella stessa località evidenziano problematiche comuni e lo condividono sui social network, nonché su fonti aperte e pubblicamente accessibili, il sistema è in grado di rilevare quanto sta accadendo e lanciare un primo allarme. “La sfida maggiore, in questo senso, è stata lo sviluppo di una piattaforma in grado di identificare in modo corretto significati, forme, declinazioni e coniugazioni di contenuti di un testo e relativi a uno specifico evento”, sottolinea Mugavero. “Ciò allo scopo di evitare equivoci linguistici, associare i corretti sinonimi e trovare anche altri modi di esprimere la stessa informazione. Un esempio: il mal di testa può essere scritto come tale ma può anche essere definito cefalea o emicrania. In merito a questo aspetto, nel sistema sviluppato sono state adottate soluzioni che permettono di effettuare un’analisi semantica dei testi e consentono di comprendere il significato che ogni parola assume nel suo contesto specifico. Il nostro obiettivo – conclude il direttore del Centro di Formazione sulla Sicurezza dell’Ateneo sammarinese - è creare una sinergia ottimale fra intelligenza artificiale e intelligenza umana così da poter restituire dati di primaria importanza nella rilevazione precoce e nel contrasto di potenziali minacce come quella che il mondo si trova oggi ad affrontare con l’emergenza globalizzata legata al Coronavirus”.


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