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Decreto n.78, Usot critica metodo e nuovo protocollo di distanziamento nei locali

17 mag 2020
Decreto n.78, Usot critica metodo e nuovo protocollo di distanziamento nei locali

Usot contesta i dettami dei protocolli previsti dall’ultimo decreto, in merito, in particolare, alle regole di distanziamento all’interno dei locali, per quanto riguarda i gruppi di persone non conviventi. "Sono chiamati a sedere ad almeno un metro di distanza, oppure – spiega USOT - un metro e mezzo in caso di contatti sociali prolungati oltre i 30 minuti". Da un lato, critica la modifica all’autocertificazione, “solo pochi giorni fa definita con la Segreteria di Stato al Turismo”, dice USOT, “e che avrebbe consentito non solo di recuperare spazio e posti a sedere, ma anche permesso un tracciamento, in caso di ipotetici contagi all’interno del locale”. Dall’altro lato, la tempistica: “La disposizione di tenere la distanza di due metri fra i tavoli, cambia impostazione e giro d’affari e – dice Usot - non è pensabile riattivare una attività spenta da tre mesi in mezza giornata”. Non mancano rilievi al metodo: “Una nuova previsione - dicono gli operatori - introdotta senza confronto che diminuisce la tutela sanitaria per titolare e dipendenti e aggrava l’impatto economico per l’azienda”. Su questo specifica: “Per noi aprire non vorrà dire guadagnare, sarà un gesto virtuoso che faremo per dare un segnale al Paese. Molti non riapriranno; in tanti non hanno fretta di farlo”. Usot chiede così al Governo di tornare alla formulazione precedente, proponendo un format di autocertificazione più semplice per “conviventi” e “gruppi di persone”, senza limite di numero.


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