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Gli industriali chiedono al governo di varare la riforma tributaria

14 nov 2011
San Marino - Gli industriali chiedono al governo di varare la riforma tributaria
San Marino - Gli industriali chiedono al governo di varare la riforma tributaria
Per il 2011 Assoindustria resta in attesa del provvedimento per il recupero delle spese di produzione reddito. E, in un ottica di equità di trattamento tra lavoratori sammarinesi e frontalieri, chiede al governo di eliminare ogni discriminazione, anche spalmando il provvedimento e abbassando la percentuale di abbattimento delle spese sia per i frontalieri che per i residenti. Soprattutto gli industriali chiedono di portare avanti, con determinazione, la riforma tributaria. Non si può tergiversare, scrivono. Va presentata entro la fine dell’anno, affiancandola all’introduzione dell’Iva. Un ritardo, affermano, comporterebbe una gravissima perdita di efficacia del provvedimento, con ripercussioni sul Bilancio dello Stato e sul contenimento del deficit. La riforma tributaria si concatena a quella previdenziale, che prevede costi maggiori per tutti. Se le soluzioni previste per far fronte al deficit strutturale che da anni registra il fondo di artigiani e commercianti saranno quelle prospettate, conclude la nota, a maggior ragione è necessario mettere in campo interventi anche di natura fiscale. Non voglio andare oltre gennaio, replica il Segretario alle finanze. Ma sapevamo che, anche facendo le corse, la riforma non poteva entrare in vigore nel 2012. Il bilancio di quest’anno, rassicura Valentini, programma contenimenti delle spese, riorganizzazione dei servizi, riduzione degli sprechi. Il tempo e le condizioni in cui ci troviamo a gestire l’economia, sottolinea, ci dicono che non c’è tempo da perdere. Il rinvio, in sostanza, non è dovuto a ripensamenti, ma molto tempo è stato assorbito anche dalle vicende che hanno interessato il sistema bancario. Sulla questione frontalieri il Segretario alle finanze non vuol sentire parlare di discriminazioni. I residenti, puntualizza, devono fare i conti con altre forme di contribuzione. L’addizionale del 15% riguarda gli interni, gli oneri introdotti con la finanziaria sono per i residenti. Insomma, sommando cosa pagano gli uni e gli altri, le misure –dice - sostanzialmente si equivalgono. Piuttosto, assicura, verranno apportati correttivi a favore delle fasce più a rischio.

Sonia Tura

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