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Giustizia: ore decisive sul “caso Buriani”

E' un Consiglio Giudiziario Plenario di cruciale importanza – specie per il cosiddetto “caso Buriani” - quello in corso a Palazzo Pubblico. Appuntamento preceduto, ieri, dalla riunione della Commissione Giustizia

9 set 2020
Giustizia: ore decisive sul “caso Buriani”
Giustizia: ore decisive sul “caso Buriani”

La seduta si era aperta in mattinata, quando sin dalla conta dei presenti sarebbero emerse quelle tensioni, quel clima di contrapposizione, che caratterizzano il dossier Giustizia. 6 magistrati, infatti, non avrebbero preso parte all'incontro. Tra gli assenti anche il consigliere in quota NpR Iro Belluzzi: dimissionario, dopo le note vicende. Ad aprire i lavori il riferimento del Presidente della Commissione Giustizia Matteo Zeppa, che ha illustrato le motivazioni di fatto e di diritto della delibera sull'azione di sindacato, a carico del Giudice Alberto Buriani, approvata ieri sera.

Favorevoli il Segretario di Stato Ugolini e Commissari della Maggioranza; astenuti i due esponenti di Libera; aveva votato no, invece, il rappresentante di RF. Decisiva, per l'avvio dell'azione disciplinare, la verifica tecnico giuridica affidata in precedenza ad un penalista e docente universitario.

Sarà il Collegio dei Garanti, comunque, a decidere sull'ammissibilità dell'iniziativa; ed eventualmente a pronunciare il giudizio sull'operato del Magistrato. Il tema sarebbe piuttosto complesso, e questa mattina, dopo il riferimento di Zeppa, i membri togati del Consiglio Giudiziario Plenario avrebbero chiesto di sospendere la seduta per approfondire la documentazione prodotta.

Si è ripreso nel pomeriggio, con un dibattito che ha coinvolto i presenti; e poi una nuova pausa, sollecitata, a quanto pare – anche in questo caso -, dai togati. Non sarebbe inoltre esclusa – secondo i rumors di queste ore - una richiesta di votazione su una eventuale sospensione, di Alberto Buriani, dalle proprie funzioni, in attesa dell'intervento dei Garanti; anche se c'è chi si chiede se un tale provvedimento rientri fra le competenze del Consiglio Giudiziario Plenario. I legali del Giudice avrebbero comunque presentato una memoria.

Appare scontata, a questo punto, una prosecuzione dei lavori anche nella notte e nella giornata di domani. Vi sono infatti anche altri temi all'ordine del giorno. A partire dalla discussione su una delle norme che più hanno scatenato il dibattito politico, in questi mesi: la Legge qualificata numero 1 del 20 febbraio, sulla modifica della composizione del Consiglio Giudiziario. Per chiarire i termini della sua effettività, la Reggenza – nella seduta del 24 luglio – aveva annunciato la richiesta di un parere ad un qualificato costituzionalista. Se il documento fosse pronto, e confermasse eventualmente l'efficacia retroattiva della norma, ad avviso di esponenti delle opposizioni rischierebbero di “saltare” i due giudici d'appello – Morrone e Treggiari – vincitori del bando di concorso emesso quando ancora Guzzetta era alla guida del Tribunale. E uguale sorte, si teme tra le fila della minoranza, potrebbe toccare al Commissario della Legge Massimiliano Simoncini, perché al comma successivo si proseguirà con l'esame dei “ricorsi avverso le deliberazioni assunte dal Consiglio Giudiziario riunito in seduta plenaria”.


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