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La scuola torna a scuola

16 ott 2009
Sono cambiati i bisogni dei bambini, inseriti in diverse società. Per questo gli orientamenti proposti ai docenti sono lo scenario in cui gli insegnanti fanno le scelte in relazione al bisogno del singolo o del gruppo. Ora c’è però una nuova sfida:
le nuove diversità, nuove forme di esclusione che non vanno perse di vista.
Parallelo al cammino formativo del bambino, si dipana quello dell’ insegnante, perché in 30 anni gli attori della scuola dell’ infanzia, attraverso sperimentazione e ricerca, sono diventati protagonisti della vita sociale, educativa del bambino, in simbiosi con le famiglie. Nuclei, questi, che si sono modificati, moltiplicandosi, per abitudini e costumi. Il bambino di oggi è ricco di stimoli, ha acquisito competenze impensabili fino a qualche anno fa, per contro cresce in un contesto che fatica a fare i conti con la diversità, in relazioni spesso esclusive con l’ adulto da rendere difficile socializzare. I protagonisti del convegno sono stati ricevuti dai Capitani Reggenti, per presentare il documento sui contenuti e le modalità formative della scuola dell’ infanzia. Testo che rappresenta uno strumento di partenza, ha detto il segretario Romeo Morri. “ La sintesi di diversi anni di lavoro - per la dirigente Maria Domenica Michelotti- che rappresenta un progetto in divenire”. Contributo importante nella crescita è quello svolto dal Dipartimento della formazione. Per il direttore Luigi Guerra: “ San Marino ha avuto il merito di inserire prima di altri la scuola dell’ infanzia nel percorso formativo”. Una scuola che cresce significa cambiamento e per i Reggenti “ non solo toccherà l’ aspetto metodologico dell’ attività didattica, ma anche tutti gli interlocutori coinvolti nel progetto educativo”.

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