Il catalogo di curve del Sachsenring rende ancora più appassionante la classe più incerta. Al via sembra un campionato italiano: Dovizioso parte a cannone dalla pole, dietro di lui Giansanti, un grintosissimo Simoncelli e la sorpresa Corsi. Ma la 125 – si sa – ad ogni tornata rimescola le carte, ciò che conta è dove sei e che cosa sai fare negli ultimissimi giri. A metà gara Nieto da una sferzata, gli unici in grado di reggere il ritmo sono Barbera, Dovizioso e Simoncelli. Una spada di Damocle pende però sulla testa del pilota di Coriano: nei primissimi giri ha aperto il gas in sorpasso mentre sventolavano le bandiere gialle e dopo pochi minuti arriva, puntuale, la penalità che lo mette fuori gioco. Per la vittoria dovrebbe essere a questo punto un discorso a tre ma davanti si guardano un po’ troppo, mentre nelle retrovie comincia la rimonta di uno scatenato Roberto Locatelli. Il capolavoro del pilota bergamasco, fatto di rettilinei a razzo, gomme maltrattate e pieghe da paura, si completa a quattro tornate dal termine. La ciliegina il Loca la mette nell’ultimo giro quando si prende la testa per non mollarla più fino alla bandiera a scacchi: due errori in poche centinaia di metri sono fatali ad Andrea Dovizioso che rimane giù dal podio. Completano il trionfo Aprilia il secondo posto di Barbera ed il terzo di Pablo Nieto. Bravissimo Simoncelli, decimo nonostante la penalità. Nella classifica del mondiale Dovizioso mantiene la testa, ma ora Locatelli e Barbera sono lì a pochi punti.
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