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Diritto di famiglia: la legge più applicata in tribunale

10 dic 2007
Diritto di famiglia: la legge più applicata in tribunale
Il provvedimento è stato varato 20 anni fa e oggi, i punti critici indicati dagli addetti ai lavori, vanno dall’affidamento in via esclusiva a un genitore, alla crescita esponenziale della conflittualità in materia di affidamento dei figli, con relativo allungamento dei tempi giudiziari.
Negli ultimi 20 anni sono aumentati, in maniera esponenziale, divorzi e separazioni, ma è anche mutato radicalmente il ruolo dei genitori. Sono sempre di più, ad esempio, i padri che vogliono rimanere tali anche dopo il divorzio e che contestano l’affidamento del figlio – quasi sempre in via esclusiva – alla madre.
La riforma del diritto di famiglia non è contemplata dal programma di governo ma, anticipa il Segretario di Stato per la giustizia Ivan Foschi, stiamo affrontando una serie di tematiche che hanno attinenza con questo provvedimento come la legge sulle adozioni internazionali e una nuova normativa sull’affidamento dei figli che deve essere affrontata in maniera specifica e alla quale sta lavorando la Segreteria di Stato per la giustizia.
Il progetto contro la violenza alle donne – ricorda Foschi – va a modificare non solo il codice penale ma anche il diritto di famiglia così come il dibattito aperto per regolamentare le convivenze. 20 anni fa avevano già stabilito che 15 anni di convivenza more uxorio comportavano dei diritti e quindi, in caso di separazione, anche degli oneri.
"Questo tema -anticipa Foschi- va rivisto. La convivenza tra due sammarinesi non genera problema. Ma se uno dei due è forense, bisogna trovare la possibilità di farlo soggiornare in Repubblica senza che automaticamente scattino diritti di residenza. Non abbiamo ancora la soluzione, ma è un problema che va affrontato".

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