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Lavoro occasionale, c'è la bozza. Csdl all'attacco: "Precarietà allargata a tutti i settori"

Domani il confronto con la Segreteria. Moretti, "Nel settore turistico e commerciale esiste da tempo ma così come viene usato è una copertura per lavoro nero e prolungamento della precarietà"

di Monica Fabbri
17 giu 2021
Lavoro occasionale, c'è la bozza. Csdl all'attacco: "Precarietà allargata a tutti i settori"
Lavoro occasionale, c'è la bozza. Csdl all'attacco: "Precarietà allargata a tutti i settori"

Lavoro occasionale, la bozza del Decreto è pronta e la Csdl torna alla carica, facendone argomento principale del suo consueto appuntamento on line. Se ne parlerà domani in un incontro con il Segretario al Lavoro Lonfernini, nel frattempo William Santi ne anticipa i contenuti. “Eravamo disponibili a fare entrare questa tipologia di lavoro nelle realtà produttive per sostituzioni di malattie brevi, ma qui – avverte – si consente alle aziende di usufruirne liberamente”.

Le imprese da 0 a 49 dipendenti potranno richiedere, durante l'anno, cinque lavoratori che – spiega Santi – potranno fare ciascuno 450 o 500 ore, a seconda del tipo di contratto applicato. “Un'azienda con un solo dipendente in regola potrebbe quindi usufruire di 2.500 ore, che corrispondono ad un lavoratore e mezzo. Non possiamo accettare che laddove ci siano pochi dipendenti si possa raddoppiare il personale con il lavoro occasionale”.

"Ricorrere a questo tipo di precarietà – per la Csdl – non deve essere vantaggioso per l'azienda". Nel Decreto è invece scritto che il lavoratore saltuario non matura differite. “E questo – fa notare Santi - è già un risparmio per le imprese”. Altro aspetto contestato riguarda i carichi pendenti. Santi racconta che la Commissione ha recentemente negato ad un socio di assumere se stesso per procedimenti legati al sistema dell'impresa e quindi si aspettava che questa norma venisse applicata non solo ai dipendenti ma anche all'apertura delle licenze.




“Può causare più danni – spiega Giuliano Tamagnini – chi ha fatto bancarotta”, invece - fanno notare – "neppure i lavoratori frontalieri saranno più obbligati a presentarli”. Entra anche la questione sicurezza. “Hanno esteso questa tipologia di contratto a tutti i settori senza tener conto della specificità delle aziende”, attacca Simona Zonzini. “Troppo generico – accusa – scrivere che è aperta a tutti tranne a settore bancario, finanziario e alle mansioni qualificate ad alto rischio”, tanto più se si considera la carenza dei controlli, con servizi ispettivi ridotti – dice la Csdl - per carenze di personale.

“Sappiamo bene che l'ispettorato – dice la Zonzini - è volutamente depotenziato”. Forte anche la critica al problema annoso di procedure troppo farraginose che frenano l'operatività degli uffici, come quello del Lavoro. Colpa, per Antonio Bacciocchi, della complessità e sovrapposizione delle norme.

“Serve una normativa snella e semplice che non dia adito ad interpretazioni”. Diego Moretti parla per il settore che gli compete, quello turistico e commerciale dove il lavoro occasionale “esiste da tempo” ma “così come viene usato - afferma - è una copertura per lavoro nero e prolungamento della precarietà. Non possiamo consentire di allargare questa modalità di assunzione in tutti i settori, stiamo regolarizzando uno strumento che verrà utilizzato per ciò che di regolare non è”.

Un aspetto, invece, trova consensi: il ripristino della vecchia norma che prevede l'obbligo per il datore di lavoro di fare richiesta numerica di personale sammarinese prima di chiedere un lavoratore frontaliero. “Giusto che un piccolo Stato come il nostro salvaguardi i propri cittadini”.





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