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Mario Scaramella contaminato dal polonio 210

1 dic 2006
Mario Scaramella
Mario Scaramella
La conversazione è del 28 gennaio di quest'anno. A un capo del telefono è Paolo Guzzanti, all'altro il suo consulente in Commissione Mitrokhin, Mario Scaramella. Guzzanti gli chiede di trovare notizie per incastrare Prodi, come uomo del servizio segreto russo in Italia. Scaramella fa un'ipotesi: tirare in ballo la Cassa di Risparmio di San Marino, i collegamenti con soldi provenienti da Mosca, il fatto che la Cassa di Risparmio abbia delle quote di Nomisma, società di ricerche che viene considerata vicina a Prodi. Questo, in sintesi il testo dell'intercettazione, pubblicato da "Corriere della Sera" e "Repubblica", anche se le frasi testuali sono di tenore ben diverso. Interpellata, la Cassa di Risparmio, annuncia che attraverso le vie legali, farà tutto il necessario per tutelare la propria onorabilità, ma le ipotesi ventilate da Scaramella sono false. Salvo il fatto che la Cassa di Risparmio ha una partecipazione in Nomisma, di antica data, dello 0,10%. In una intervista esclusiva, pubblicata sull'ultimo numero de "L'Espresso", Mario Scaramella conferma di essere stato consulente, con la Ecpp, del Congresso di Stato di San Marino. Smentisce, invece, di aver mai ricevuto decine di milioni di dollari, dalla Finbroker, per la sua attività. Il legale di Scaramella, contattato in mattinata, aveva assicurato che il suo assistito non è indagato da alcuna procura, nonostante la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche disposte dalla magistratura. "Domani - aveva detto - rientrerà in Italia, perche la fase delle audizioni di Scotlan Yard è terminata. Poi nel pomeriggio il colpo di scena. L'emittente Sky News ha lanciato la notizia della contaminazione di Scaramella da Polonio 210, l'agente radioattivo velenoso che ha ucciso Livtinenko. L'Ansa conferma: la contaminazione è rilevante. Scaramella è ricoverato in Ospedale a Londra. Il rientro in Italia, a questo punto, si allontana. Non è ben chiaro se Scotlan Yard continui a considerare Mario Scaramella solo un testimone. Due giorni fa l'italiano era stato indicato da uno storico dissidente russo amico stretto di Livtinenko, come l'autore dell'avvelenamento dell'ex spia del Kgb. Un giallo che col passare del tempo appare sempre più intricato, così come intricati, contraddittori, nebulosi appaiono i rapporti di Scaramella con San Marino e alcuni uomini politici della Repubblica.

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