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Donne: tra Cannes e Venezia c'è Almodóvar

Venezia attende l'apertura di Almodóvar mentre Cannes ha chiuso con il medesimo soggetto: le donne. Un'inchiesta francese sulla “gig economy” nello sfruttamento femminile e le “madri parallele” spagnole solidali tra loro in ospedale

di Francesco Zingrillo
26 lug 2021

Venezia sa già chi aspettare, 38 anni dopo l'esordio, torna Almodóvar. Tra Cannes appena conclusa e la Laguna veneziana dalla Quinzaine, “Tra due mondi”, c'è la questione femminile. Emmanuel Carrère (scrittore e regista) ha tradotto la storia per il cinema dal libro LA SCATOLA ROSSA della giornalista d'inchiesta Florence Aubenas infiltrata nelle imprese di pulizie, che sfruttano selvaggiamente le “donne invisibili”. Il focus filmico è nel delicato rapporto tra ragazze, madri e anziane, che si crea nelle piccole comunità temporanee e precarie. La forza della resistenza continua al sopruso materiale e morale (spesso anche sessuale) della donna. Le bolle temporali sono esperienze di vita reale e la ricerca sul campo e vita vera per chi è sfruttato. La protagonista che indaga vive il dilemma: inchiesta e sfruttamento si nutrono di gratitudine o offesa quando si entra (mentendo) nel privato altrui? Pedro Almodóvar passa, invece, all'intimo indagando il mistero tutta femminile della gravidanza e del parto. Due gestanti condividono la stanza d'ospedale e tra le MADRI PARALLELE scatta lo stesso meccanismo delle “donne invisibili” di Carrère-Aubenas: solidarietà femminile. Sessualità non ipocrita (gravidanza inattesa di due single). Una persona di mezza età e una giovanissima adolescente. Una matura di gioia l'altra spaventata del futuro. Due sonnambule che si aggirano tra le corsie creeranno un vincolo forte tra loro e le vite che arriverano. Esigenza di verità pescata direttamente dalla realtà che ci inchioda al dolore e all'amore in ogni ora (adesso) del giorno e della vita. Essere in attesa di partorire insieme è complicato perché di colpo 2 vite diventano 4, e molto, molto, di più...

  fz




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