Anche San Marino, come l'Italia, vuole cavalcare l'onda del mecenatismo culturale. Oltre confine l'art bonus ha garantito 34 milioni di euro per 272 interventi sul patrimonio artistico, culturale e monumentale. In realtà è un progetto che il Segretario Morganti tiene nel cassetto già da un anno. In precedenza non era passato, ma questa potrebbe essere la volta buona. I colleghi di Governo pare condividano la nuova bozza di legge. Al momento si parla di proposte, non è stato neppure deciso se inserirla nella finanziaria o nella legge tributaria. Ma Morganti ci crede e ha legato l'art bonus alle ricchezze che valorizzano il patrimonio Unesco. Prevede infatti che il contribuente che decida di finanziare nel recupero, conservazione e valorizzazione dei beni culturali, materiali e immateriali del centro storico e del monte Titano, si veda detrarre l'importo come anticipo dell'imposta sul reddito. Ci sono limitazioni: da un tetto massimo del plafond di un milione di euro, alla possibilità di pagare le tasse con questo credito d'imposta non oltre il 20% per le persone fisiche e fino al 3 % per le persone giuridiche. Il credito non potrà inoltre superare il 70% dell'investimento complessivo. “La cultura è la cenerentola nei tagli e nel bilancio – dice Morganti -, così torna ad essere al primo posto”. E' un'opportunità che comincia a piacere molto negli ambienti imprenditoriali perché rappresenta un ottimo modo di farsi pubblicità. Fa' bene all'immagine. Poi c'è un aspetto meno venale e più romantico: associare il proprio nome ad un bene perenne crea un legame speciale con il proprio paese e mette il cittadino in prima fila nella valorizzazione del patrimonio culturale. Dove indirizzare le risorse? Ad esempio nell'intervento all'organo della Chiesa di San Francesco. Servono 250.000 euro. Oppure nell'evento d'apertura della galleria di arte moderna. I lavori verranno completati a settembre del 2016. Per Morganti sono soldi ben spesi.
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