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“Voci di donna”: uno spettacolo che racconta grandi storie poco conosciute

di Maria Letizia Camparsi
12 gen 2022
Sentiamo Ute Zimmermann
Sentiamo Ute Zimmermann

Quattro donne, quattro vite e quattro storie che devono essere raccontate. “Voci di donna” è uno spettacolo, andato in scena sabato scorso al Centro sociale di Fiorentino, nato da un omonimo laboratorio di lettura e recitazione espressiva. Un modo per rendere omaggio a donne dal grande valore umano, ma la cui storia è dai più sconosciuta. La prima è Sibylla Merian, studiosa tedesca di piante e insetti, che nel 1700 si imbarcò per il Sud America per approfondire le sue ricerche, contro ogni difficoltà. Segue Vivian Maier, prima fotografa di strada, che per mantenersi lavorava come bambinaia. C'è poi Samia Yusuf Omar, atleta somala arrivata alle Olimpiadi nel 2008 senza mezzi di sostentamento e poi morta tentando la traversata fino a Lampedusa. Infine Carmen Yanez, poetessa cilena e rifugiata politica, moglie di Luis Sepúlveda, scomparso nel 2020. "Ho scelto queste vite - spiega Ute Zimmermann, la regista - per il coraggio che hanno dimostrato queste donne, oltre a determinazione e affetto. Sono vite che andavano raccontate e infatti il pubblico era molto coinvolto".  La regista, dopo la prima di sabato scorso, auspica di poter replicare lo spettacolo sul Titano, per far ascoltare sempre di più “Voci di donna”.

Nel video l'intervista a Ute Zimmermann, la regista dello spettacolo




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